La poetica dello spazio di cui è intrisa l’opera fotografica di Alessandra Bello, ha condotto l’artigiana-fotografa a lavorare sul concetto di dentro-fuori e sulla relazione emotiva e psicologica tra gli spazi interni del Collegio e Asolo e viceversa. Lo sguardo senza posa di una fotografa paesaggista e di architettura ci offre la possibilità di far riaffiorare la trama e l’ordito di un racconto di un luogo di valore collettivo. Il motivo interno-esterno esperito dalla fotografa è stato poi recepito dall’allestimento “specchiante-riflettente” proposto da Gabriele Toneguzzi. M. Perosin

“Il monastero dei Santi Pietro e Paolo e la Rocca di Asolo sono un pulsar architettonico nel momento del loro riapparire. Mentre il suo centro di gravità è rimasto intatto a custodire tutte le storie delle sue pietre, la sua radiazione verso l’esterno torna ad essere visibile oggi dopo molto tempo.

La carta galattica di Asolo va ridisegnata, riunendo e ricucendo la pulsar\monastero al resto dell’universo\Asolo. Le forze di gravità si bilanciano e si crea un nuovo equilibrio. Lo spazio cittadino si evolve e la pulsar\monastero da siderale si ritrasforma in un pianeta vitale e vivibile.”  A. Bello